Proiezione e incontro con il regista Thomas Torelli
VENERDI 26 MAGGIO 2023
Atman Yoga Shala
ore 18.00 Proiezione e dibattito dell'ultimo film
"SI PUO' FARE" • 10 euro prevendita / 12 euro in loco
InFusion
ore 20.00 AperiCena bio • 15 euro su prenotazione
Posti limitati
Abbiamo il piacere di ospitare nuovamente a Genova il regista romano Thomas Torelli, capace di aprire al suo pubblico uno spiraglio verso un modo diverso di intendere e di interpretare la realtà con il film documentario «Un altro mondo» (2014), di aver approfondito il tema dell’alimentazione con «Food ReLOVution» (2017), dopo l’invito di «Choose Love» (2018) a scegliere, appunto, l’amore, seguito dal successo de «Il sentiero della Gioia» ed ora pronto a raccontarci in «Si può fare» la bellezza della vita e l'importanza di coltivare i sogni.
Un percorso di oltre 1.200 km – il tratto italiano della Via dell’Angelo che va dalla Sacra di San Michele, in valle di Susa, fino a Monte s. Angelo, sul Gargano – affrontato su una speciale “jolette” per sentieri non battuti. Un viaggio fisico che diventa però simbolo di resilienza spirituale e fonte di ispirazione per tantissime persone. Un'avventura straordinaria quella che ha visto protagonista Matteo Gamerro, un ragazzo piemontese con una forza d’animo incredibile che ha saputo trasformare la sua malattia debilitante, la sclerosi multipla, in energia positiva per urlare al mondo che niente può limitare un sogno.
Thomas ha deciso di seguire Matteo nel primo tratto di quel lungo percorso, quello che lo ha portato nell'estate del 2021 dal Piemonte fino a Roma.
Al termine un dibattito col pubblico, che potrà porre domande dirette al regista sui temi trattati nel film.
A seguire, al piano di sotto, inFusion propone un apericena bio a 15 euro, in compagnia di Thomas.
I biglietti della proiezione del film si potranno acquistare presso inFusion a 10 euro in prevendita, oppure a 12 euro il giorno stesso. Ricordiamo che i posti sono limitati e consigliamo di non aspettare l'ultimo giorno.
Mentre per la cena è richiesta la prenotazione, chiamando il numero 010 9970835 • [email protected]
Un percorso di oltre 1.200 km – il tratto italiano della Via dell’Angelo che va dalla Sacra di San Michele, in valle di Susa, fino a Monte s. Angelo, sul Gargano – affrontato su una speciale “jolette” per sentieri non battuti. Un viaggio fisico che diventa però simbolo di resilienza spirituale e fonte di ispirazione per tantissime persone. Un'avventura straordinaria quella che ha visto protagonista Matteo Gamerro, un ragazzo piemontese con una forza d’animo incredibile che ha saputo trasformare la sua malattia debilitante, la sclerosi multipla, in energia positiva per urlare al mondo che niente può limitare un sogno.
Thomas ha deciso di seguire Matteo nel primo tratto di quel lungo percorso, quello che lo ha portato nell'estate del 2021 dal Piemonte fino a Roma.
Al termine un dibattito col pubblico, che potrà porre domande dirette al regista sui temi trattati nel film.
A seguire, al piano di sotto, inFusion propone un apericena bio a 15 euro, in compagnia di Thomas.
I biglietti della proiezione del film si potranno acquistare presso inFusion a 10 euro in prevendita, oppure a 12 euro il giorno stesso. Ricordiamo che i posti sono limitati e consigliamo di non aspettare l'ultimo giorno.
Mentre per la cena è richiesta la prenotazione, chiamando il numero 010 9970835 • [email protected]
Da in•fusion potrai acquistare i Libri e DVD dei Film di Thomas Torelli!
Le t-shirts della Gioia e gli Abbonamenti a UAM.TV
“Si può fare” sarà inoltre distribuito attraverso il catalogo di UAM.TV.
La sfida di Matteo Gamerro
Matteo, all’età di 19 anni, scopre di essere affetto da sclerosi multipla. La sua vita cambia poiché ogni giorno la spietata malattia gli toglie una parte di autonomia, di indipendenza fisica. Ma lui non perde l’entusiasmo per la vita e coltiva la sua voglia di affrontare nuove sfide insieme ai suoi cari. Così decide, grazie all’utilizzo di una Joelette e al sostegno degli amici, di intraprendere nuovi viaggi in giro per il mondo, viaggi che lo hanno portato tra il 2015 e il 2019 a percorrere più di 1300 km in 5 percorsi del Cammino di Santiago e della Via Francigena.
Nell'estate del 2021 Matteo è riuscito a realizzare il suo grande sogno: quella di aprire la Via dell'Angelo anche a chi è portatore di disabilità, grazie all’impegno e al sostegno delle persone a lui più vicine e all’entusiasmo e la collaborazione di associazioni e sostenitori occasionali lungo il cammino. Partendo con gli amici più stretti, il messaggio di Matteo si è propagato come una eco di valle in valle, coinvolgendo sempre più persone, fino ad arrivare, in alcuni tratti, ad aggregare anche centinaia di uomini e donne che lo hanno seguito e sostenuto nel suo cammino.
“Mi piacerebbe fosse una cosa un po’ di tutti, perché prima di lasciare questa vita, cosa che spero accada il più tardi possibile, vorrei lasciare un segno del mio passaggio, un’opera che testimoni quanto sia stupenda la vita. Non abbiamo il diritto di sprecarne nemmeno un secondo a lamentarci” ha dichiarato il protagonista del documentario.
L'incontro tra Thomas Torelli e Matteo Gamerro
“Circa un anno fa sono stato contattato da Matteo Gamerro, al tempo un perfetto sconosciuto per me. Nelle numerose e-mail che riceviamo in redazione con proposte di produrre format e raccontare storie, questa in qualche modo si è fatta spazio ed ha attirato la mia attenzione – racconta Thomas Torelli –. In una efficace e spigliata e-mail Matteo mi chiedeva di raccontare la sua storia, la storia di un quarantenne affetto da sclerosi multipla. Al tempo la mia conoscenza di quel mondo era assolutamente limitata ma l’argomento mi sembrava interessante, così proposi di parlarci subito via skype (eravamo tutti chiusi in casa per il secondo lockdown).
La risposta di Matteo fu spiritosa ma altrettanto sconvolgente: “se avessi ancora la voce lo farei subito. Per ora parliamoci con whatsapp, mi organizzerò per domani per trovare qualcuno che parli per me”. Matteo era così agile e “normale” nella comunicazione, che mai avrei pensato a lui immobile a scrivermi attraverso un puntatore. Abbiamo così cominciato una relazione “epistolare” in cui ho scoperto un coetaneo come altri, brillante, simpatico, desideroso di vivere, desideroso di incontrare le donne, di piacere.
In qualche modo tutta questa vitalità di Matteo strideva con l’immagine immobile del suo corpo che mi ero fissato nella testa. Com’è possibile tutta questa energia in lui? Mi sono guardato intorno è ho visto tutto il turbamento delle persone intorno a me per l’isolamento dovuto al Covid, ai problemi psicologici che questo ha portato a molti, alla paura di vivere, addirittura di uscire di casa che ormai dilaga anche nelle persone più comuni e fortunate.
Alla luce dello straziante quadro di dilaniante dolore e preoccupazione sociale, ho capito che la storia di Matteo doveva essere raccontata, per ricordare a tutti che la vita va avanti e va vissuta, nonostante tutto. Matteo si stava perfettamente incrociando con la mia scelta professionale di fare solo film che in qualche modo possano dare un contributo positivo alle coscienze delle persone. Matteo era il perfetto testimone per un potente messaggio e inno alla vita. Il nostro incontro non era stato casuale.
Questo fu l’inizio del nostro cammino insieme (in senso figurato ma anche reale), oltre che di una splendida amicizia.
Il perché di una scelta
“Abbiamo investito le nostre energie (e sudore) per esserci, per entrare dentro la realtà del cammino che stava avvenendo: l’irripetibile viaggio esteriore ed interiore del pellegrino numero 0 – spiega il regista, Thomas Torelli -.
Fin dal primo momento ho capito che questo film sarebbe stato una sfida sia tecnica che registica. Come fare un film su una persona ferma su una sedia, che quasi non parla, e comunica al mondo attraverso un puntatore oculare che con voce metallica legge i pensieri scritti? Come far emergere le sue emozioni, come dare voce ai suoi pensieri anche durante il cammino? Come farlo rimanere protagonista della sua storia? Ho deciso che per raccontare la sfida che sta oggi affrontando Matteo, era importante partire dalle origini, da quando la sua malattia non era neanche un insospettabile pensiero.
“Pensiamo a questo film come uno strumento efficace che possa parlare al posto di Matteo, trasmettendo quei messaggi nei quali lui crede molto e che, fino a quando aveva in corpo anche un solo filo di voce, amava portare ai ragazzi nelle scuole per trasmettere quel raggio di luce che permettesse loro di guardare al futuro con ottimismo e stimolasse la voglia di essere migliori.
La realizzazione di questo docufilm è finalizzata principalmente quindi allo stimolo di discussione nelle scuole e nelle associazioni per trasmettere quei valori di determinazione, amicizia e collaborazione reciproca che stanno alla base dei viaggi e delle imprese di Matteo”.
La sfida di Matteo Gamerro
Matteo, all’età di 19 anni, scopre di essere affetto da sclerosi multipla. La sua vita cambia poiché ogni giorno la spietata malattia gli toglie una parte di autonomia, di indipendenza fisica. Ma lui non perde l’entusiasmo per la vita e coltiva la sua voglia di affrontare nuove sfide insieme ai suoi cari. Così decide, grazie all’utilizzo di una Joelette e al sostegno degli amici, di intraprendere nuovi viaggi in giro per il mondo, viaggi che lo hanno portato tra il 2015 e il 2019 a percorrere più di 1300 km in 5 percorsi del Cammino di Santiago e della Via Francigena.
Nell'estate del 2021 Matteo è riuscito a realizzare il suo grande sogno: quella di aprire la Via dell'Angelo anche a chi è portatore di disabilità, grazie all’impegno e al sostegno delle persone a lui più vicine e all’entusiasmo e la collaborazione di associazioni e sostenitori occasionali lungo il cammino. Partendo con gli amici più stretti, il messaggio di Matteo si è propagato come una eco di valle in valle, coinvolgendo sempre più persone, fino ad arrivare, in alcuni tratti, ad aggregare anche centinaia di uomini e donne che lo hanno seguito e sostenuto nel suo cammino.
“Mi piacerebbe fosse una cosa un po’ di tutti, perché prima di lasciare questa vita, cosa che spero accada il più tardi possibile, vorrei lasciare un segno del mio passaggio, un’opera che testimoni quanto sia stupenda la vita. Non abbiamo il diritto di sprecarne nemmeno un secondo a lamentarci” ha dichiarato il protagonista del documentario.
L'incontro tra Thomas Torelli e Matteo Gamerro
“Circa un anno fa sono stato contattato da Matteo Gamerro, al tempo un perfetto sconosciuto per me. Nelle numerose e-mail che riceviamo in redazione con proposte di produrre format e raccontare storie, questa in qualche modo si è fatta spazio ed ha attirato la mia attenzione – racconta Thomas Torelli –. In una efficace e spigliata e-mail Matteo mi chiedeva di raccontare la sua storia, la storia di un quarantenne affetto da sclerosi multipla. Al tempo la mia conoscenza di quel mondo era assolutamente limitata ma l’argomento mi sembrava interessante, così proposi di parlarci subito via skype (eravamo tutti chiusi in casa per il secondo lockdown).
La risposta di Matteo fu spiritosa ma altrettanto sconvolgente: “se avessi ancora la voce lo farei subito. Per ora parliamoci con whatsapp, mi organizzerò per domani per trovare qualcuno che parli per me”. Matteo era così agile e “normale” nella comunicazione, che mai avrei pensato a lui immobile a scrivermi attraverso un puntatore. Abbiamo così cominciato una relazione “epistolare” in cui ho scoperto un coetaneo come altri, brillante, simpatico, desideroso di vivere, desideroso di incontrare le donne, di piacere.
In qualche modo tutta questa vitalità di Matteo strideva con l’immagine immobile del suo corpo che mi ero fissato nella testa. Com’è possibile tutta questa energia in lui? Mi sono guardato intorno è ho visto tutto il turbamento delle persone intorno a me per l’isolamento dovuto al Covid, ai problemi psicologici che questo ha portato a molti, alla paura di vivere, addirittura di uscire di casa che ormai dilaga anche nelle persone più comuni e fortunate.
Alla luce dello straziante quadro di dilaniante dolore e preoccupazione sociale, ho capito che la storia di Matteo doveva essere raccontata, per ricordare a tutti che la vita va avanti e va vissuta, nonostante tutto. Matteo si stava perfettamente incrociando con la mia scelta professionale di fare solo film che in qualche modo possano dare un contributo positivo alle coscienze delle persone. Matteo era il perfetto testimone per un potente messaggio e inno alla vita. Il nostro incontro non era stato casuale.
Questo fu l’inizio del nostro cammino insieme (in senso figurato ma anche reale), oltre che di una splendida amicizia.
Il perché di una scelta
“Abbiamo investito le nostre energie (e sudore) per esserci, per entrare dentro la realtà del cammino che stava avvenendo: l’irripetibile viaggio esteriore ed interiore del pellegrino numero 0 – spiega il regista, Thomas Torelli -.
Fin dal primo momento ho capito che questo film sarebbe stato una sfida sia tecnica che registica. Come fare un film su una persona ferma su una sedia, che quasi non parla, e comunica al mondo attraverso un puntatore oculare che con voce metallica legge i pensieri scritti? Come far emergere le sue emozioni, come dare voce ai suoi pensieri anche durante il cammino? Come farlo rimanere protagonista della sua storia? Ho deciso che per raccontare la sfida che sta oggi affrontando Matteo, era importante partire dalle origini, da quando la sua malattia non era neanche un insospettabile pensiero.
“Pensiamo a questo film come uno strumento efficace che possa parlare al posto di Matteo, trasmettendo quei messaggi nei quali lui crede molto e che, fino a quando aveva in corpo anche un solo filo di voce, amava portare ai ragazzi nelle scuole per trasmettere quel raggio di luce che permettesse loro di guardare al futuro con ottimismo e stimolasse la voglia di essere migliori.
La realizzazione di questo docufilm è finalizzata principalmente quindi allo stimolo di discussione nelle scuole e nelle associazioni per trasmettere quei valori di determinazione, amicizia e collaborazione reciproca che stanno alla base dei viaggi e delle imprese di Matteo”.
Per info e prenotazioni: 010 9970835 • [email protected]